Il tema di quest’anno è “Innovazione per un oceano sostenibile”.
Abbiamo solo questa Terra dove vivere. Un pianeta che ci ospita chiedendo solo di non essere maltrattato, di utilizzarla e prendere gratuitamente l’indispensabile per la nostra esistenza. Ma utilizzare e prendere non vuol dire saccheggiare: flora e fauna marina sono a rischio.
Il Segretario Generale dell’ONU António Guterres ha detto che “gli oceani stanno diventando più acidi, mettendo a repentaglio la biodiversità marina e le essenziali catene alimentari”. Dichiarazione sulla quale siamo obbligati a riflettere e sentirci preoccupati perché è colpa nostra (di chi se no?) se stiamo avvelenando le acque dei mari e se scompariranno molte specie ittiche, anche a causa della pesca intensiva e alle sciagurate caccie alle balene, alle mattanze di molti pesci che oramai si pescano con l’uso indiscriminato della più alta tecnologia disponibile: radar, sonar, computer e aerei per avvistare i branchi. Così potremmo scrivere nei libri dei ricordi il palombo, il pesce spada, la verdesca, le acciughe, il tonno rosso, lo squalo bianco, lo squalo angelo e lo squalo mako, l’ombrina boccadoro, il rombo chiodato, la cernia, l’anguilla e molti dei cetacei già ridotti di numero.
Insomma è una pesca overfishing che lascerà il posto solo alle alghe.
Leggiamo sul sito del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare che l’Italia aderisce a #30by30, una iniziativa lanciata dall’Inghilterra per arrivare a proteggere entro il 2030 almeno il 30% dei mari e degli oceani in tutto il mondo, il cui obiettivo è quello di creare una rete di Aree Marine Protette che contribuisca a tutelare la salute dei mari, a preservare le popolazioni ittiche e la biodiversità, nonché a contrastare i cambiamenti climatici.
Il Ministro Sergio Costa ha voluto ricordare, in questo giorno, che “Tutti noi dipendiamo dal mare e dai servizi ecosistemici che ci offre. Se ci prendiamo cura del mare, il mare si prenderà cura di noi. Proteggere la salute dei mari porta benefici alla pesca e al turismo, alla biodiversità e al clima”.
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