Dopo il periodo di lockdown abbiamo tutti un po’ riscoperto il piacere di passeggiare nella natura. Lo sanno bene soprattutto i proprietari di cani, alla continua ricerca di percorsi a 6 zampe durante i weekend o le ferie estive o invernali.
Dai blog a Facebook, sul web esistono numerosi gruppi di discussione sulle escursioni con i cani dove ci si scambiano idee, consigli e…anche ammonimenti (!!!) ad esempio quando il tema diventa caldo parlando di “guinzaglio sì o no nei boschi?”
Altre domande gettonate sono: come posso proteggere il mio cane dagli insetti? e dal morso di vipere? quale preparazione fisica deve avere? quale attrezzatura portare con me? E così via…
Domande alle quali a mio parere si può rispondere, ma non in maniera sempre adeguata perché c’è un’espressione che io ripeto spesso: “Dipende da tanti fattori!”
Non stiamo parlando chiaramente della semplice passeggiata in un parco (che poi anche in quel caso, c’è da capire se il cane può entrare, se ci sono limiti per la protezione della fauna locale, se è d’obbligo la museruola, …), ma delle escursioni in sentieri di montagna o collina, anche di più giorni.
Il classico proprietario porta con sé un panino, una banana, la borraccia d’acqua per il peloso e una bottiglietta d’acqua per sé. Maglioncino o giacca a vento in base alle previsioni meteo.
L’escursionista esperto, anche solo per una giornata, porta in spalla uno zaino da almeno 30 litri!
Quali sono le differenze? Si riassumono in due parole: competenza e sicurezza.
La competenza consiste nel conoscere la montagna, i sentieri, le mappe, il meteo e come varia il meteo nella zona e con l’altitudine o il vento, il tipo di terreno, flora e fauna presenti sul percorso, …
Competenza vuol dire anche conoscenza di sé e del proprio cane: la preparazione fisica, la resistenza, eventuali disturbi fisici o addirittura patologie, anche semplicemente se risponde ai richiami.
E poi la sicurezza: sapete far fronte a qualsiasi eventualità da soli? Non siete in città dove il veterinario più vicino può essere a 15 minuti di distanza massima, in montagna potreste dover portare in spalla il vostro amico a 4 zampe per ore finché non tornate al paese di partenza…sempre che ci sia un veterinario aperto nelle vicinanze (e se è domenica?).
Il vostro cane potrebbe cadere da qualche metro di altezza, cosa fareste in quel caso? Come lo recuperereste? E se invece, senza guinzaglio, inizia ad allontanarsi fino a perdersi? Magari inseguendo una traccia…
Spesso ci si affida a un gruppo, specialmente di amici, dove c’è sempre l’esperto di turno che sa cosa fare in ogni situazione. Altre volte invece si tenta il rischio avventurandosi in posti sconosciuti e senza preparazione, altre volte invece ci si può affidare a guide esperte, sia di cani che di escursioni.
È da queste mie considerazioni, come educatrice e come “mamma di Malto” che sono nati due progetti: diventare tecnico Amarok e organizzare corsi per preparare i binomi (cane e proprietario) alle escursioni in montagna.
Il progetto Amarok punta a sviluppare la relazione uomo-cane all’interno di contesti naturali e di gruppo, dove ognuno mette in gioco le proprie competenze e risorse. La relazione diventa la base per qualsiasi tipo di crescita. Durante le escursioni, umani e cani vengono guidati da tecnici Amarok che faranno vivere esperienze indimenticabili in totale sicurezza. Si imparerà a conoscere meglio la natura e, soprattutto, il proprio cane instaurando un rapporto sempre più profondo. Le escursioni hanno durata di uno o più giorni, con livelli di difficoltà diversi e adeguati ai 2 e 4 zampe partecipanti.
L’altro progetto, invece, nato con un amico, vedrà l’organizzazione di corsi teorici e pratici, che partiranno in autunno, rivolti a proprietari e cani che vogliono acquisire competenze in questo ambito. Lo scopo è di fornire loro le basi per andare a fare trekking in sicurezza con i propri cani, che siano o meno accompagnati da una guida.
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