Ieri 22 aprile è stata la giornata della Terra, ispirata e istituita dopo l’allarme del 1962 della biologa Rachel Carson con il suo libro “Primavera silenziosa”, divenuto il manifesto degli ecologisti.
Sono trascorsi cinquantanove anni e continuiamo ad ascoltare le opinioni di chi decide lo stato di salute del pianeta, anche quelle di qualche potente personaggio, ma i risultati vanno di male in peggio.
Senza entrare in inutili polemiche, l’auspicio è che questa celebrazione lo sia concretamente ogni giorno dell’anno perché i luoghi dove nasciamo e cresciamo fanno parte dell’unico mondo in cui possiamo vivere.
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