Luigi Pirandello in “Sei personaggi in cerca d’autore” ci ha lasciato una grande testimonianza sulla quale ancora poco riflettiamo, ossia quella che ci vede spesso dialogare senza che ci comprendiamo come dovremmo: “Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!”
Traduciamo questo pensiero come se fosse una esortazione, facciamolo nostro e andiamo al punto, ossia all’immediatezza del significato dei nostri termini, senza tanti giri di parole. Parliamo e decidiamo, per esempio, su come dobbiamo comportarci con quelle persone che si credono chissà chi per aver ucciso il primo un orso bianco polare massacrandolo a fucilate, e il secondo una giovane elefantessa incinta dilaniandola con un petardo nascosto in un ananas che le ha fatto ingerire.
Non vi suggerisco nessun termine (folli, crudeli, energumeni, imbecilli, delinquenti). La scelta è vasta. Riflettiamo su cosa rappresenti questa gente che genera violenza concreta e letteraria. Per quella letteraria chi deve attuare le leggi può agire di conseguenza, per la prima mi viene in mente la delirante dichiarazione di guerra di Screaming Wolf: “uccidere gli umani per salvare animali e ambiente”.
Che vogliamo fare noi che siamo pacifisti convinti gandhiani?
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